Di
piccole dimensioni e da sempre a conduzione familiare, l'azienda ha
cercato di essere innovativa nella coltivazione di prodotti che
solitamente la pianura padana non offre. Partendo dal presupposto
che i cereali sono sempre stati alla base dell'alimentazione umana
da migliaia di anni, abbiamo iniziato con la produzione del farro: un prodotto semplice assimilabile a molti altri cereali
tradizionali (orzo e frumento).
Abbiamo poi incrementato le nostre coltivazioni introducendo il mais marano, qualità di mais molto saporito, dal chicco piccolo di colore arancio intenso. Lo abbiamo lavorato e trasformato ottenendo prodotti semplici e naturali.
La trebbiatura avviene nel mese di giugno, come per gli altri cereali: ma del farro si può utilizzare anche quello che abitualmente viene scartato, ovvero la pula adatta per un utilizzo non alimentare (imbottiture per cuscini ad effetto benefico).
Da
sempre nota come terra ricca di innovazione, il luogo ha saputo
circondarsi di piccole e medie aziende che, con volontà e
caparbietà, hanno voluto mantenere inalterate le condizioni agricole
locali, sfruttando le eredità lasciate dai "nostri anziani".
E' per questa ragione
che il territorio non ha subito grandi variazioni nel corso degli
anni e anche le coltivazioni vengono effettuate nel pieno rispetto
ambientale e con particolare attenzione salutistica.
Oggi come allora, non usiamo pesticidi nelle coltivazioni e non utilizziamo fertilizzanti chimici, in modo da ottenere produzioni rispettose della natura .
La storia della nostra pianura
Per la sua vicinanza al Po, anticamente il villaggio svolse un ruolo di rilievo tale da rendere e mantenere attivi il porto e la dogana, difesi da un fortilizio di cui purtroppo non rimane traccia.
Una delle maggiori esondazioni del Po, e successivo mutamento del suo corso, divise il centro abitato in due villaggi: uno, lombardo, Torricella del Pizzo e l'altro, parmense, Torricella di Sissa, entrambi a filo delle opposte sponde.
Terra a lungo contesa e presidiata è stata possedimento feudatario dei Rossi nel XV secolo e, a seguire, degli Sforza, dei Simonetta fino ai Farnese nel XVI secolo.
Non si hanno notizie certe sulla storia
locale fino alla metà del seicento, quando l'attività del porto di
Torricella si intensifica con crescenti scambi con Venezia che
richiede laterizi prodotti dalle fornaci limitrofe in cambio di
carbone, trasportato con grossi barconi.
Famosa inoltre l'attività dei mulini su
barca: situati in zona chiamata Molinatico, lavoravano
ininterrottamente grazie al continuo afflusso dei contadini che, con
sacchi carichi di frumento, attendevano per ore il turno per la
macinatura.